giovedì 27 giugno 2013

Come quando fuori piove


L’acqua è un bene prezioso che non è più ammissibile sprecare


Usare l'acqua con parsimonia è un'azione dovuta, non solo perché è un bene prezioso di vitale importanza in sé, ma anche per rispetto delle milioni di persone nel mondo che muoiono per le cause dirette o indirette della siccità.
Secondo i tristi dati dell'UNICEF, ogni 15 secondi muore un bambino per malattie connesse alla qualità idrica, come colera, malaria, dissenteria.

Mentre nei fortunati paesi europei si consuma acqua a volontà, (la media giornaliera è di 150 litri a testa) ancor oggi 1 miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile e 2,5 miliardi non ha una quantità d'acqua sufficiente per soddisfare le minime esigenze alimentari e igienico-sanitarie.
Dovunque manchi acqua potabile, la vita è complicata.



Sebbene nei paesi sviluppati per decenni si è fatto un uso sconsiderato di acqua perché ritenuta erroneamente una fonte inesauribile, ora ottimizzare questa risorsa e gestirla al meglio è assolutamente indispensabile.
Naturalmente non basta consumare meno acqua per risolvere questi problemi, ma ridurre i consumi è il primo passo che ognuno di noi dovrebbe fare.

Secondo alcune statistiche, circa la metà dell’acqua potabile immessa nelle reti idriche va sprecata per usi diversi da quelli legati al bere, all’igiene personale, alla preparazione dei cibi, ecc.

Un modo per evitare gli sprechi è recuperare l'acqua piovana e utilizzarla per l’irrigazione dei giardini, per lo scarico d’acqua dei W.C., per lavare l'auto o il pavimento, e per tutte quelle applicazioni che non richiedano l'uso di acqua potabile.
Essendo priva di calcare e di cloro, l’acqua piovana per le piante è sicuramente migliore di quella dell'acquedotto.
Questa accortezza non è solo un comportamento corretto, ma anche un modo per risparmiare sulla bolletta.

 

Esistono diversi sistemi, fai da te e non, per il recupero dell’acqua piovana.

Io ad esempio, come ho scritto più volte, quando piove la raccolgo in una serie di secchi che riverso in capienti serbatoi; in questo modo per diversi giorni dopo la pioggia ho a disposizione acqua priva di cloro e calcare per innaffiare i vasi di fiori o lavare i pavimenti.
Mia madre, che ha più tempo di me, recupera anche quella di lavaggio delle verdure.
Ogni modo è valido purché serva per evitare gli sprechi di un bene così indispensabile!

lunedì 24 giugno 2013

Mini-guida su diritti e doveri del cane in spiaggia

Al mare con Fido? ....Si può, eccome!


Quest'anno l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha lanciato la campagna LIBERO CANE IN LIBERA SPIAGGIA, che ha l’obiettivo di tutelare i diritti legali dei cani sulle spiagge italiane. 

A tutti i proprietari di cani sarà capitato almeno una volta di frequentare spiagge con gli amici a 4 zampe e suscitare le proteste di bagnanti e altri frequentatori, non entusiasti all’idea di dividere la battigia con questi animali. 
A differenza di ciò che comunemente pensa la gente, esiste una carta di diritti e doveri che vale la pena conoscere per evitare simili inconvenienti e godersi mare e sole in tutta tranquillità. 
Sono regole non scritte, ma comunque valide a tutti gli effetti su qualsiasi spiaggia italiana.
Per prima cosa è necessario sapere che le spiagge pubbliche sono da considerarsi tali anche per gli animali, in assenza di un divieto che ne espliciti la loro esclusione in maniera chiara e inconfutabile. 
Nessuno, bagnanti e bagnini compresi, possono intimarvi di lasciare la spiaggia senza motivo, a meno che non si tratti delle forze dell’ordine, che comunque dovranno informarvi della presenza del divieto.
Se il rappresentante della forza pubblica in questione si rifiutasse di mostrarvi il divieto, chiedete il numero di matricola per poi poter presentare dovuta lamentela presso l’Arma di riferimento. Se la ragione è dalla vostra parte, il reato che potrebbe scattare nei confronti dell’ufficiale è omissione di atti d’ufficio.
Se invece a protestare ingiustificatamente sono altri avventori, potreste procedere con una bella denuncia per molestie.
Se vi siete malauguratamente imbattuti in un rappresentante delle forze dell’ordine o della capitaneria di porto restio a qualsiasi tentativo di dialogo e vi siete beccati una bella multa, è sempre possibile mettere per iscritto quanto avvenuto e contestare il provvedimento davanti a un giudice (ovviamente se la situazione lo consente).
La cosa fondamentale prima di recarsi in spiaggia è munirsi di sacchetto e paletta per raccogliere i bisognini del vostro cane e una bottiglietta d’acqua da versare sulla pipì.
Sia che vi troviate in una spiaggia libera o in uno stabilimento privato dove i divieti di accesso con animali non siano regolarmente pubblicizzati, ricordate che andare al mare con il vostro cane è un diritto che nessuno può negarvi.

Oltretutto non sarebbe giusto lasciarli a casa o peggio ancora abbandonarli per andare in vacanza!

Vita da cani 

Per ricevere una consulenza gratuita dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, o richiedere semplicemente informazioni, basta scrivere al seguente indirizzo: tribunaleanimali2@libero.it oppure telefonare al 392 6552051, tutti i giorni dalle 13 alle 15.

(Fonte: Tuttogreen.it di Erika Facciolla)


Sul sito Animalisti Verona.org ho trovato un elenco ben dettagliato di tutte le spiagge italiane attrezzate e non, divise per regione, nelle quali è consentito l’accesso ai cani, rintracciate dopo una meticolosa ricerca.
I dati riportati sono aggiornati agli ultimi anni, ma potrebbero essere state fatte modifiche; è quindi meglio telefonare ai numeri indicati per accertarsi che ora nella spiaggia di interesse non ci sia il divieto di portare cani.
Mi sembra comunque un elenco piuttosto cospicuo, in cui si può di certo trovare una meta ideale per le proprie vacanze con i propri cani.

BUONA VACANZA CON I CANI!!!

sabato 22 giugno 2013

La notte della rugiada, dei falò e delle erbe magiche


La notte tra il 23 e il 24 giugno, sarà la magica notte di San Giovanni, una tradizione antica che si festeggia ancora oggi in molti paesi e città con tradizioni rurali.

Questo giorno, molto vicino al solstizio d’estate, è associato alla festa religiosa di San Giovanni Battista, nato appunto il 24 giugno e, come per tutte le feste cristiane, convergono riti precristiani, indoeuropei e celtici, comuni a tutte le culture fin dalla notte dei tempi.

In questa particolare notte pare che raccogliere la rugiada, che simboleggia le lacrime di Salomè per la morte di Giovanni Battista, porti fortuna.



Anche le erbe raccolte in questo breve arco di tempo (possibilmente a piedi nudi nell'erba) in cui il sole riprende la sua fase discendente, si dice abbiano poteri benefici e terapeutici, in quanto tutte le loro proprietà sono esaltate, sia perché benedette dalla rugiada che dagli influssi astrali.
Tentar non nuoce! 

Assecondare queste antiche leggende raccogliendo erbe aromatiche può diventare utile, oltre che divertente, perché è proprio in questo periodo di inizio estate che le piante aromatiche raggiungono la maggior concentrazione di oli essenziali, momento ideale quindi per utilizzarle o conservarle.
Le erbe più comuni da raccogliere la notte tra il 23 e il 24 sono: 
l’iperico, detto appunto erba di S. Giovanni, 
l’artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana-Artemide, 
la verbena con proprietà protettive,
e il ribes rosso, che secondo la credenza popolare protegge dai malefici, 
ma anche il sambuco, la lavanda, la mentuccia, il biancospino, la ruta, il rosmarino, il cerfoglio, la borragine.
Le nostre nonne o le nostre bisnonne per i più giovani, preparavano “l’acqua di San Giovanni”, mettendo le foglie e i fiori delle piante aromatiche raccolte, in un bacile d’acqua da lasciare fuori casa per tutta la notte; il giorno seguente la usavano per lavarsi per proteggersi contro il malocchio, la malasorte e le malattie.
Un rito facilmente ripetibile se si ha la possibilità di trovare alcune di queste erbe nel proprio giardino e nei campi vicini a casa.

Secondo la credenza contadina la rugiada faceva anche crescere i capelli, favoriva la fecondità e curava le imperfezioni della pelle.
Nel Nord Europa se una donna desiderava molti figli, doveva stendersi o rotolarsi nell’erba bagnata.

giovedì 20 giugno 2013

Piovono uccellini...un anno dopo

Purtroppo è successo di nuovo.
Speravo non mi capitasse più, e invece, ieri, appena tornata dal lavoro nella pausa pranzo, ho trovato uno storno nato da non più di una settimana, vicino alla porta di casa!
Era un uccellino non ancora in grado di volare, e mi sono accorta di quell'esserino spaventato quando, avvicinandomi alla porta, ho sentito un flebile singolo cinguettio.
Ho guardato in basso ed eccolo lì, l'ennesimo storno caduto dal nido!!!

 
Appena l'ho visto sono stata colta dall'angoscia, non sapendo da quanto fosse lì, al caldo, lontano dalla mamma e probabilmente spaventato.
Dopo i primi secondi di sconforto per il destino del piccolo, mi sono fatta coraggio, l'ho delicatamente raccolto e portato al fresco all'interno di casa.
Come prima cosa gli ho dato da bere strizzandogli acqua nel becco con della carta da cucina, (il piccolo ha aperto il becco appena ha sentito le gocce sulla testa), dopodichè l'ho messo nella prima scatola da scarpe che ho trovato, foderando il fondo con una pagina di giornale.
Gli ho scattato un paio di foto con il telefono, ma non volevo spaventarlo ulteriormente, così dovrete perdonarmi se questa volta le immagini sono di scarsa qualità.

 

Avrei voluto dargli qualche piccolo boccone di carne ma non avendo del macinato, ho provato con del pollo che, nonostante abbia provato ripetutamente, non sono riuscita a fargliene mangiare più di due minuscoli pezzi.
Dopo pochi minuti si è addormentato nell'angolo della scatola con la testita appoggiata al cartone, tanto era stremato e ho sperato che fosse un bene.
Mentre continuavo a controllare che lo storno respirasse, ho rintracciato su internet gli orari e l'indirizzo della sede Lipu della mia città e appena ho potuto, sono partita.
Per fortuna il piccolo è rimasto calmo durante il viaggio in auto di pochi km, protetto nella sua scatola con il coperchio bucherellato per far passare aria sufficiente.
Ha continuato a fare dei pisolini, cinguettando solo un paio di volte, dandomi la certezza che era ancora vivo.
Una volta arrivata al centro di recupero ho consegnato l'uccellino ad una ragazza incaricata dei recuperi che mi ha rassicurato sul suo futuro, e a quel punto sono tornata a casa felice per aver fatto la cosa giusta.
 
L'esperienza dell'anno scorso, quando ho trovato l'altro storno caduto dal nido: Piovono uccellini mi è sicuramente stata utile per essere preparata a questa seconda avventura.
Ricordate com'era carino lo storno salvato in giardino un giorno di caldo torrido?
Chissà dove sta volando ora...


Questo periodo dell'anno capita spesso che i nidiacei cadano dai nidi sui tetti o sugli alberi e bisogna assolutamente aiutarli prima che il caldo o possibili predatori gli possano nuocere.
Per chi non sapesse come nuoversi in questa situazione, ho dettagliamente riportato tutte le raccomandazioni della Lipu nel post: Come aiutare gli animali selvatici, ma se siete capitati qui e avete fretta di avere notizie, riassumo le principali cose da sapere.

Quando si trova un uccello, specialmente se fa caldo, bisogna innanzitutto farlo bere, con una siringa senza di ago oppure (come ho fatto io) strizzando le gocce facendole scivolare direttamente nel becco da un pezzo di carta da cucina o semplicemente con il dito. 
Dopodichè, se non potete portare subito il malcapitato uccellino al centro di recupero più vicino, tenete conto che dovrete cominciare ad alimentarlo spesso, dandogli omogeneizzati di carne, piccoli pezzi di carne cruda oppure in mancanza di cibo una soluzione salina (tipo Gatorade) che potete fare in casa miscelando in un bicchiere d'acqua un po' di zucchero e un po' di sale.
Non tenete l'uccellino con voi, anche se siete tentati, perché se è una specie selvatica è giusto che rimanga libero in natura!
Per chi mi legge da Parma e dintorni vorrei segnalare che la sede della Lipu, ora anche centro di raccolta, si è spostata da Via Trento a Via Udine n. 3, dove persone preparate e amorevoli accolgono gli uccelli in difficoltà, prendendosene cura fin dal primo momento.
Sono sicura di aver lasciato il piccolo in buone mani.

Mentre ero lì ho approfittato per firmare la petizione contro la cattura e la detenzione di uccelli come "esche" per l'attività venatoria, quelli che vengono chiamati "richiami vivi".

Questi poveri uccelli vengono catturati e rinchiusi ingabbia per il crudele scopo di cantare per attirare i loro simili, in modo da renderli facili prede dei cacciatori. 
Pensate che per fare in modo che cantino quando serve a loro, i cacciatori senza scrupoli rinchiudono gli esemplari di merli, cesene, tordi o allodole, in luoghi umidi e bui, con poca aria e igiene, in anguste gabbie dove è impossibile volare, ed è facile che subiscano traumi o ferite.
I pochi che sopravvivono all'atrofizzarsi degli arti e allo sconvolgimento dei ritmi giorno e notte, rischiano di vivere in gabbia tutta la vita.

Questa pratica incivile e assurda oggi è ancora permessa, e deve assolutamente essere abolita!

Gli uccelli selvatici hanno diritto alla loro libertà!

Firmate subito anche voi la petizione cliccando sul sito della Lipu alla seguente pagina: 

Lipu.it/petizioni/richiamivivi.asp

Ci vuole solo un attimo ma è molto importante!

Spargete la voce!!! 

martedì 18 giugno 2013

Allium estivi fioriti!

 
Anche gli ultimi allium sono fioriti!
Ultimi per periodo di fioritura tra quelli della mia "collezione" e ultimi per data di acquisto.
Fanno parte di quel gruppo di bulbi messi a dimora lo scorso autunno lo stesso giorno dei tulipani che vi ho mostrato nei due post di fine aprile.
Come da promesse del rivenditori sono altissimi, circa un metro e novanta (sono più alti di mio marito!!!) e spiccano nella piccola bordura sulla facciata della casa, proprio sotto la fioriera mostrata in diverse occasioni.


L'Allium Summer Drummer, è questo il suo nome, è una varietà recente molto decorativa, ad alta vegetazione appunto, che sviluppa splendide infiorescenze compatte, del diametro che possono arrivare a 20 cm., su steli alti e vigorosi.
I miei tre allium non sono così grandi, ma misurano almeno 14 cm.

 
Trovo molto interessante il colore viola dei minuscoli infiniti boccioli, ancora verdi quelli della parte inferiore, che in realtà racchiudono fiorellini bianchi che spuntano qua e là, ma è particolare il colore grigio-violaceo della parte superiore dello stelo!


Gli allium sono perfetti per colorare le ultime file delle aiuole e nelle bordure in particolare questo tipo così alto.
Come dicevo l'ho posizionato proprio in una bordura, esattamente dietro al crisantemo coreano che fiorirà in autunno, che dall'inizio della primavera aumenta inesorabilmente la sua ricca vegetazione in modo da coprire in parte le foglie del Summer Drummer, che non sono sicuramente la sua parte più decorativa.
I bulbi di queste piante ornamentali possono dare buoni risultati anche piantati in gruppi al centro dell'aiuola, oppure nelle fioriere.
Sono molto belli in combinazione con altre varietà che li fanno risaltare, come ad esempio le hosta, i gigli, le rose, le calle, assolutamente perfetto abbinato alle piante aromatiche.

Effetto assicurato!

 

sabato 15 giugno 2013

La spirea fiammante

È il momento di rendere merito alla spiraea japonica Gold Flame, arbusto a foglia caduca, la cui peculiarità è la colorazione del fogliame.
Tutte le spiree sono belle, la maggior parte per la rigogliosa fioritura, ma questa per me ha un fascino tutto suo, motivo per cui l'ho scelta per il mio giardino.
La caratteristica che più mi ha attira di questa pianta i colori spettacolari delle foglie!



Le foglie di questa spirea a fioritura estiva, piccole e di forma appuntita, cambiano colore nel corso delle stagioni, passando dal rosso-arancio delle giovani foglie primaverili, virando dalll’arancione al giallo-verde acido in estate, fino al color rame in autunno.

Spirea Gold Flame a maggio
Si tratta di un arbusto di medie dimensioni, di origine orientale, dal portamento globoso, molto rustico, che vive in tutti i terreni e a tutte le esposizioni, anche se predilige quelle soleggiate, dove dà il meglio di sè.

Eccola ad aprile
La mia fiammante spirea è posta a sud, in pieno sole, a ridosso delle scale di ingresso, vicino alla calla e agli allium Gladiator che guando fioriscono risaltano sullo sfondo di colori caldi.

Allium Gladiator e spirea Gold Flame subito dietro

mercoledì 12 giugno 2013

La terrazza delle protee

Ora che sono tornata dal mio primo evento da blogger, posso raccontarvi tutti i particolari, anticipando che nei commenti al post Un'invito speciale, qualcuno aveva intuito giustamente, almeno la location.


Per iniziare vi riporto la prima parte dell'invito, così come l'ho ricevuto:

Inaugurazione Terrazza delle Protee
Giardini dell’'Isola Madre del Lago Maggiore

Sabato 8 giugno

L'incontro è riservato alla Stampa e agli Ospiti della Famiglia Borromeo

La Sua presenza è particolarmente gradita


Solo leggendo queste poche parole ero già entusiasta, senza ancora sapere di cosa si trattasse esattamente; una volta letto i dettagli, mi sono decisa a partecipare per non perdermi un'occasione così speciale.


L'evento si è svolto appunto sull'Isola Madre del Lago Maggiore, in uno dei tre Paradisi in terra dei Principi Borromeo.
Quest'isola di origine glaciale, di 8 ettari circa, è di proprietà della famiglia Borromeo dal 1500.
Rinomata a livello internazionale per i Giardini Botanici all'inglese realizzati ai primi dell'800, ospita oltre alle acidofile tipiche dei laghi come azalee, rododendri, camelie, magnolie, ortensie, peonie, aceri, conifere, anche diversi tipi di palme e altre piante esotiche, anche agrumi, felci, eucalipti, ginkgo biloba, glicini ed un esemplare secolare di Cipresso dell'’Himalaya.
Infatti tante rare essenze vegetali originarie delle più diverse latitudini, grazie al clima molto mite, sono riuscite ad insediarsi, creando una flora sorprendente e difficilmente reperibile in altri luoghi.
 


L'inaugurazione oggetto dell'invito riguardava una zona dedicata ad una specie botanica rara alle nostre latitudini, che, dopo ben trent'anni di tentativi e tanta fatica, il signor Gianfranco Giustina, con il suo team di abili giardinieri, è riuscito ad acclimatare.
Si tratta delle protee, arbusto simbolo del Sud Africa, che solitamente d
a il meglio di sè in ambienti caldi e secchi, cioè in condizioni diverse da quelle del nord Italia.
Le protee, di cui esistono 117 specie al mondo, sono arbusti sempreverdi con fusti rigidi che crescono fino a circa 1-1,5 m, con foglie ovali o allungate, verde scuro e cerose, dalla fioritura vistosa e particolare, che varia a seconda della specie; in alcune assomigliano a grandi carciofi, in altre a pigne di conifera.
I fiori possono essere grandi 10-25 cm, costituite da piccoli fiori riuniti al centro e contornati da lunghe brattee colorate.
Ecco qualche immagine scattata sulla terrazza del grande Giardino, dove si sono potute ammirare diverse piante amanti del caldo.

sabato 8 giugno 2013

Dogs in car

L'estate sta per iniziare e sebbene sia una stagione molto attesa, non lo è certo dai cani.
A parte quelli abbandonati nel periodo delle vacanze, ogni anno qualche povero cane viene salvato in estremis dal provvidenziale intervento di qualcuno, dopo essere stato lasciato in auto per ore sotto il sole, con i finestrini chiusi o quasi.
Sempre se non vengono trovati troppo tardi.


Già da questi giorni, anche se le temperature non sono ancora altissime, il calore nell'abitacolo delle auto può raggiungere nel giro di poco tempo, temperature superiori ai 50°, e a volte lo spiraglio del finestrino non è assolutamente sufficiente.
L'ultimo caso del bimbo di Piacenza dimenticato in auto dal padre è uno dei tanti episodi a dimostrazione di quanto sia pericolosa questa dimenticanza. 

Nel caso degli animali, spesso, si tratta della decisione consapevole di lasciare il proprio cane in auto, per recarsi a fare commissioni, o altro, senza avere un'idea dei problemi che si possono provocare.
Questo comportamento incosciente e superficiale da parte del padrone agli occhi dei più fedeli amici dell'uomo, può provocare nella migliore delle ipotesi, paura, disorientamento, angoscia o in alcuni casi, rabbia.


Se si decide di lasciare il cane in auto, perché non se ne può proprio fare a meno, bisogna almeno cercare di parcheggiare all'ombra, considerando anche il fatto che il sole gira, ma è essenziale lasciare i finestrini più aperti possibile, in modo che l'aria circoli e il nostro compagno fedele riesca a respirare bene.


Se notate un cane (così come qualsiasi altro animale), lasciato in un auto sotto il sole, senza i finestrini sufficientemente aperti, e soprattutto se notate che respira affannosamente, non esitate a chiamare le forze dell'Ordine.

La terza sezione penale della Corte di Cassazione, il 16 novembre 2012, ha depositato una sentenza
(n. 44902) nei confronti dei diritti degli animali che si può definire storica, dopo aver respinto il ricorso di una donna condannata per aver lasciato il proprio cane chiuso in auto e coi finestrini chiusi durante una giornata molto calda. 
I giudici hanno infatti sancito che, a certe condizioni, lasciare un animale chiuso in auto è una vera e propria azione di maltrattamento che va punita.

Purtroppo per altri problemi, come i botti di capodanno (Un incubo per gli animali), non si può fare molto, ma per questa insensibilità ci sono i mezzi per fare in modo di aiutarli, quindi facciamolo!

giovedì 6 giugno 2013

Il coraggio dell'aromatica

La borragine, esattamente borago officinalis, conosciuta anche come borrana, è una pianta erbacea annuale, talvolta biennale, appartenente alla famiglia delle Borraginacee.
Originaria dell’Oriente, ma naturalizzata nei paesi mediterranei, è diffusa in tutta Italia e cresce spontanea, tra le siepi, vicino alle case, nei luoghi coltivati e in quelli incolti ed aridi.

A volte spunta anche ai bordi del nostro giardino.
Si riconosce per i suoi bellissimi fiori blu a forma di stella.


foto dal web
Questa pianta rustica, oltre ad essere ornamentale per i suoi fiori stupendi, è anche molto utile.
Coltivata in giardino o nell’orto, attira le api, favorendo l'impollinazione delle piante nei paraggi, inoltre, se piantata vicino alle fragole, ne stimola la crescita e vicino ai pomodori tiene lontani bruchi ed altri insetti nocivi.
In più è commestibile, e ci si ricavano preziosi oli essenziali dalle indiscutibile proprietà, che scoprirete nelle prossime righe.

foto dal web
Fiorisce in estate da giugno ad agosto, secondo la zona climatica.
Le foglie della pianta di borragine si presentano estremamente rugose e pungenti, così come lo stelo, che è ricoperto di peli particolarmente affilati.
Gli steli possono raggiungere e superare i cinquanta centimetri di altezza.
La borragine si può coltivare anche in vaso, purché sia all'aperto.

Si tratta di una pianta che predilige terreni ben drenati, per evitare ristagni idrici e un'esposizione soleggiata; per il resto non ha particolari esigenze.
La semina si può effettuare in primavera direttamente sul terreno possibilmente fertile e sabbioso.
Il ciclo vitale della borragine è piuttosto breve e si dissemina spontaneamente, rinascendo ogni anno, a volte anche nella stessa estate.
foto dal web


martedì 4 giugno 2013

Un'invito speciale



La mia recente esperienza da "blogger" mi ha regalato molte soddisfazioni fin dall'inizio di questa avventura, e negli oltre 250 post ad oggi pubblicati, ho espresso più volte il mio entusiasmo per questo hobby dell'epoca moderna, gratificante e divertente.
Stavolta poi mi è capitata un'occasione davvero speciale che non posso fare a meno di condividere.

Più volte negli ultimi mesi ho ricevuto inviti tramite il blog a presenziare a mostre di fiori o a eventi legati al giardinaggio, ma per mancanza di tempo, o per distanza, o a in alcuni casi perché non sufficientemente interessata a partecipare, ho sempre declinato cortesemente, a volte proprio a malincuore.
Bè, questa volta l'invito ricevuto mi ha allettato a tal punto che vorrei assolutamente partecipare! 

Meteo permettendo quindi, sarò "gradita ospite" al mio primo evento da blogger.

Sono sicura che tornerò molto motivata, piena di spunti, e con centinaia di foto, che si trasformeranno in una bella esperienza da raccontare. 
Anche se non posso (e non voglio) anticiparvi molto, così da incuriosirvi nell'attesa, troverete qualche indizio nelle due immagini inserite, che qualcuno pratico dei luoghi probabilmente riuscirà a cogliere.
Sappiate che la mia bocca è sigillata e non riuscirete ad estorcermi nessuna conferma, o  particolari in più....:-! 
La curiosità, come potete immaginare, sarà presto appagata.

domenica 2 giugno 2013

Il lago verde

Giugno è un mese in cui, chi può, si concede qualche giretto fuori porta.
C'è un posto, non troppo distante dall'Italia, dove proprio in questo periodo dell'anno, avviene un fenomeno naturale unico al mondo che può suggerire una meta originale per una breve vacanza.

Ogni anno, poco prima della stagione estiva, un ghiacciaio alpino si scioglie e inonda la valle sottostante di acqua cristallina, formando un lago temporaneo, di quasi 7 ettari, che in alcuni punti raggiunge gli 11 metri di profondità, dove prima c'erano prati, pascoli e sentieri. 
Il Grüner See (letteralmente Lago Verde) si trova ai piedi dello Hochschwab, la montagna più alta delle Alpi settentrionali di Stiria, in Austria. 
Il nome del lago deriva dal colore dell'acqua, verde come i prati sommersi che si trovano sul fondo.
 

Oltre ai prati sul fondale si intravedono panchine, sentieri, arbusti fioriti alberi.

 

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