venerdì 30 novembre 2012

Mangiatoie e cibo per uccellini affamati


Dalla prossima settimana nella mia zona il termometro toccherà lo zero e gli uccellini selvatici che per tutta la bella stagione hanno allietato le mie mattine con il loro canto, ora hanno bisogno di me.

È arrivato il momento di aiutarli a passare l'inverno!

Sulle casette nido, utili nella stagione fredda come eventuale rifugio, ho già ampliamente trattato nel post ad esse dedicato, ma non ho mai approfondito l'argomento mangiatoie, validi strumenti dove mettere il cibo per gli amici pennuti.


Nei negozi per animali e nei garden center ben forniti si possono acquistare mix di semi adatti agli uccellini selvatici, come cince, pettirossi, scriccioli, passeri, codirossi, ecc. e le essenziali palle di grasso o palle di babbalù (che spiego meglio nella pagina successiva).


Nel caso in cui preferiate utilizzare alimenti che trovate già in casa, può andare bene della frutta fresca, come la classica mela, oppure frutta secca o uva passa, pezzi di biscotto o di crosta di formaggio.
Alcuni alimenti, contrariamente a ciò che si può pensare, non sono assolutamente adatti agli uccelli, come quelli lievitati e salati, come il pane e i crackers, ma anche le uova.

Se la temperatura si abbassa molto o nevica, si può ricorrere ad alimenti ancora più nutrienti anche se meno naturali, come pezzettini di lardo, panettone, carne macinata o crocchette per cani e gatti, che possono essere, per un breve periodo, una buona integrazione.

Una volta procurato il giusto cibo si dovrà inserire negli appositi supporti, come mangiatoie, casette portasemi, o birdsfeeders, purché siano funzionali agli uccellini che arriveranno affamati.
Ne esistono di mille tipi e forme diverse, a casetta, tubolari, addirittura a cuore e di diversi materiali, plastica, legno, metallo o in materiali di riciclo.
Diverse aziende negli ultimi anni si sono sbizzarrite a creare modelli sempre più creativi ed ecologici, tenendo però sempre conto che la forma della mangiatoia in genere ha la precisa funzione di selezionare l’ingresso solo ad alcune specie, in modo che non ne approfittino gli uccelli più grandi, come gazze, corvi, tortore e piccioni, che solitamente non ne hanno bisogno.
Un sito ben fornito e con buoni prezzi, presso il quale anch'io mi fornisco spesso è Peraga.it

Poiché lo scopo delle mangiatoie è  aiutare gli uccelli più piccoli, i modelli con tettoia risolvono il problema in quanto la sua presenza rende molto difficile, se non impossibile, l'atterraggio sul piano della mangiatoia.

 
Se le mangiatoie si costruiscono in casa, è importante utilizzare materiali non tossici, quindi legno non trattato chimicamente e vernici all'acqua, facendo attenzione a usare colori mimetici con la natura, come il verde e il marrone.

Ricordate di appendere le costruzioni su un ramo sufficientemente alto, ad altezza antigatto. 
L’altezza può variare dal tipo di mangiatoia, ma in genere si può partire da un metro e mezzo dal suolo fino ad arrivare ai tre metri.
La posizione ideale sarebbe nelle vicinanze di una siepe, in cui gli uccellini generalmente si nascondono per proteggersi e da cui partono per i loro voli esplorativi.

Il mio nuovo portasemi combifeeder (potendo contenere anche una mela), è di colore rosso e l'ho appeso proprio ieri ad uno dei rami più alti della catambra, e non credo che i miei amici volatili ne avranno timore.
In fondo tutto intorno in questa stagione è piuttosto ....rosso!

 

Questo tipo di mangiatoia l'ho acquistata a Colorno in ottobre, alla mostra mercato Nel segno del Giglio. 
È di produzione inglese, per chi fosse interessato, si trova in vendita su: Shop.wildlifegarden.se/en, dove troverete diversi modelli veramente stupendi!

Se installate i vostri "ristoranti per uccellini" in un luogo visibile dalla finestra, come ho fatto io, riuscirete ad osservarli senza spaventarli o disturbarli, da una posizione privilegiata.

P.s.: Guardate che foto sono riuscita a scattare alla cinciarella che mangia dalla nuova mangiatoia dopo la nevicata! (Il segreto della felicità)

   

E ora....iniziamo il BIRDGARDENING!

mercoledì 28 novembre 2012

Ultimi preparativi prima dell'inverno

L’inverno si sta avvicinando a grandi passi, si sente nell'aria, soprattutto negli ultimi giorni, quindi meglio fare un riepilogo dei preparativi e delle operazioni da non dimenticare, per non far cogliere le nostre piante impreparate all'arrivo del freddo. 



Se non l'avete ancora fatto, riponete le piante in vaso soggette alle gelate, in un luogo riparato, possibilmente all'interno, se ce le avete in serre o serrette.
In caso ne foste sprovvisti usate materiali di copertura come il TNT (trovate tutti gli approfondimenti su questo materiale cliccando qui).

Se avete bisogno di un suggerimento in più, consiglio di leggere i post pubblicati dall'amica Marta di Orti in Progress, la quale ha scritto e documentato in vari passaggi, come costruire con il faidatè una perfetta serra nel sottoscala, idea geniale per creare nuovi spazi utili.  
Ecco i link:
Come costruire una serra nel sottoscala parte 1
Come costruire una serra nel sottoscala parte 2
Come costruire una serra nel sottoscala parte 3

Ricordate sempre che, ovunque le ricoveriate, tutte le piante, anche in inverno, necessitano di tanta luce.


Se durante la bella stagione avete piantato tuberi o bulbi che temono il freddo, come ad esempio dalie, canna indica o altri bulbi a fioritura estiva, per evitare che le temperature sottozero li danneggino, consiglio di estrarli dal terreno prima che geli, e di conservarli in un luogo buio e asciutto, in attesa di essere ricollocati in piena terra in primavera.
 
Controllate lo stato dei mobili da giardino, che potrebbero essere sensibili al gelo. 
I mobili in teak o in ferro (come i miei) possono restare senza problemi all’esterno.
Guardate quanti modelli si possono trovare su: Peraga.it!
In primavera sarà sufficiente pulirli, mentre quelli in materiale sintetico o materiali naturali come rattan, midollino, ecc. trattenendo l’umidità potrebbero produrre muffe e marcire, quindi è meglio riporli all’interno, o se impossibili da spostare, coprirli bene con teli impermeabili.

Un'altra operazione da fare è il controllo e la manutenzione degli attrezzi da giardinaggio, che una volta finito di utilizzarli, devono essere riposti puliti, asciugati e meglio ancora se ingrassati con olio, in modo da essere pronti al momento dell'uso, senza il rischio di ritrovarli arruginiti.
La buona manutenzione degli attrezzi è fondamentale per non compromettere la loro funzionalità e farli durare più a lungo possibile. 
Un'altra necessità è l'affilatura degli attrezzi da taglio come cesoie e forbici, per consentire sempre un taglio preciso e netto, che non danneggi le piante.
Stesso dicasi per la lama del tosaerba, che deve essere riposto nella stagione invernale, ben ripulito dai residui di terra e erba e riaffilata quando necessario (la frequenza varia in base all’utilizzo).
Se avete vanghe, zappe o rastrelli arrugginiti, si possono pulire con una spazzola di metallo, e successivamente lubrificati con olio, che li proteggerà dall'ossidazione. 

Ricordate anche di sostituire eventuali parti danneggiate come manici rotti o crepati, per evitare di incorrere in pericolosi infortuni durante l'uso.

Il prato è un'altro importante elemento del giardino da non dimenticare.
Ormai non serve più irrigarlo e fra poco entrerà in riposo vegetativo.
Se non avete già provveduto, spegnete l'impianto automatico di irrigazione e chiudete le ettrovalvole in modo che non gelino.
L’acqua gelata può rompere le tubature, le canne dell’acqua e i sistemi d’irrigazione; meglio quindi svuotare tutte le tubature esterne.
Inoltre, se nel vostro giardino, sono presenti diversi alberi a foglia caduca, come nel mio quando si saranno spogliati del tutto, eliminate più foglie possibili dal prato, prima che queste si inzuppino e gelino poichè potrebbero danneggiare il prato attaccandogli muffe, funghi o marciumi.

lunedì 26 novembre 2012

Storia di Bob, gatto di strada



Questa è la vera storia di Bob, gatto di strada, già molto famoso a Londra perchè  coprotagonista di un libro di grande successo, uscito a marzo 2012, dal titolo "A spasso con Bob" edito in Italia da Sperling & Kupfer nella collana Parole.


Per raccontare la storia di questo bellissimo gattone rosso bisogna partire da quella del suo padrone, James Bowen, musicista di strada con un passato di alcol e droga, che fino alla pubblicazione del libro ha vissuto grazie alla generosità delle persone che lo hanno ascoltato suonare la chitarra a Londra in Covent Garden.

Nel 2007 James ha incontrato un gatto impaurito e malato, randagio, come lui; ha decide di prendersi cura dell'animale, chiamandolo Bob; una volta guarito, il ragazzo voleva separarsi dal gatto, per le difficili condizioni di vita a cui era costretto, ma Bob non ne ha voluto sapere, seguendolo ormai instancabile ovunque.
È iniziata così una meravigliosa storia di amicizia e condivisione, ma anche di solitudine e di recupero e di difficili battaglie quotidiane per la sopravvivenza.


sabato 24 novembre 2012

Un'alternativa alla photinia


Dopo le immagini gioiose di scoiattoli ora è il momento di descrivere una pianta poco appariscente, ma che può interessare chi ama il giardinaggio o chi ha bisogno di idee su cosa coltivare nel proprio giardino.
   
Se non siete tra i fans della photinia red robin, pianta da siepe molto decorativa ma molto inflazionata nell'ultimo decennio, (ce l'ho anch'io) vorrei suggerire una valida alternativa.
Si tratta di un arbusto di dimensioni medio-grandi chiamato eleagnus.
 

Ne esistono varietà sempreverdi e a foglia caduca ma quello di cui ho esperienza diretta è la varietà sempreverde ebbingei, che vedete qui sopra, avendone una siepe sia nel mio giardino che in quello confinante, di mia mamma.

L’eleagno è una arbusto della famiglia delle Eleagnacee, originaria dell’Asia, dell’Europa e dell’America.

Il portamento di questo tipo di siepe è sicuramente meno ordinato rispetto alla photinia, ma il fogliame è altrettanto interessante per il colore verde brillante dai riflessi argentati e la parte chiara della pagina inferiore.
La pianta adulta raggiunge altezze maggiori ai 3 metri ed ha una crescita piuttosto veloce, quindi ideale quindi per chi vuole formare una schermatura verde o una barriera frangivento in tempi brevi.
 
La caratteristica che amo di questo tipo di siepe è la fioritura autunnale o primaverile secondo la specie, perché
i piccolissimi fiori bianchi che produce da settembre, poco evidenti perché nascosti fra le foglie, sono profumatissimi, tanto da attirare moltissimi insetti impollinatori!


L'inebriante profumo dei fiori inonda la zona circostante fino a metri di distanza.
Io ne rimango stupita ogni volta che percorro il vialetto pedonale di ingresso di casa, lungo il quale si trova l'eleagnus, e il suo aroma dolce mi riempie le narici di bellissime sensazioni.

giovedì 22 novembre 2012

Hungry squirrels 2

Dopo Hungry squirrel ho trovato altre imperdibili immagini degli amici scoiattoli, allora perchè non fare un altro post per farvele vedere?
So che non vi dispiacerà...; -)
 
La frenesia degli scoiattoli di trovare cibo prima dell'inverno li fa diventare molto coraggiosi, fino ad avvicinarsi agli umani in mosse acrobatiche!
Vanityfair
 Al parco di Minsk, in Bielorussia, gli scoiattoli si allungano facendo stretching per mangiare i semi di girasole direttamente dalle mani dei turisti!

Vanityfair

Più vicino a noi, esattamente a Torino, uno scoiattolo nostrano mangia ghiande e arachidi dalle mani di un gentile signore, appoggiandosi sulle sue gambe mentre è seduto sulla panchina di un parco.
Giorno dopo giorno, con tanta pazienza e sensibilità, Girolamo si è conquistato la fiducia dell'animale nonostante lo scoiattolo sia per natura un essere schivo e diffidente. 

martedì 20 novembre 2012

A qualcuno piace il freddo


Rallegrano giardini e terrazzi durante tutto l'autunno e l'inverno, sono facili da coltivare e fioriscono quando le altre piante vanno in riposo vegetativo, senza soffrire il freddo!


Sono le eriche, piccoli arbusti sempreverdi tappezzanti, presenti spontanee in natura, che si adattano molto bene alla coltivazione come pianta ornamentale.

Il genere Erica comprende ben 700 specie spontanee presenti in Europa e Asia del sud.

In commercio si trovano tante specie diverse e cultivar, di vari colori dal rosso intenso al bianco, dal rosa chiaro al lilla, con fogliame verde, argentato, rossastro o giallastro.

Possono essere specie particolari, o ibridi di erica, di calluna o di daboecia, tutte della grande famiglia delle ericacee.

Un'ericacea molto simile all'erica e sempre presente nei garden center, è la calluna vulgaris, che si distingue dall'erica vera e propria per il calice dei fiori lungo la metà della corolla.
Qui sotto c'è la mia calluna vulgaris acquistata da pochi giorni.
Mi attirava di un colore meno classico del solito rosa e ho scelto questa, con i boccioli bianchi ancora chiusi.


In realtà non tutte le specie fioriscono in autunno, alcune infatti producono i tipici piccoli fiori in primavera.
Caratteristica dell'erica è la fioritura a profusione che ricopre quasi totalmente i rami, rimanendo sulla pianta per tutto l'inverno, anche dopo essere appassiti.  
Il portamento, soprattutto in natura, è a forma di piccolo cespuglio leggermente prostrato e alto non più di 50 centimetri.

Le foglie, aghiformi, che persistono tutto l'anno sulla pianta essendo sempreverdesono di colore verde brillante, fatta eccezzione per le cultivar a fogliame argentato o rosso.
Per questo motivo l'erica viene spesso utilizzata per produrre composizione di fiori secchi.


Il successo della coltivazione può essere assicurato se si tiene presente dei luoghi dove le eriche si sviluppano spontanee; sono molto diffuse nell'Europa collinare e montana, dove il clima è fresco, mai torrido e secco.
È la pianta caratteristica della brughiera scozzese, in cui fiorisce per tutta la bella stagione.

Chi c'è stato, sa di cosa parlo...

 

Tutte le ericacee si coltivano all'aperto perché non temono il freddo, ma temono la siccità, il caldo estivo e la vicinanza ai termosifoni.
Esistono specie che fanno eccezzione, come l'erica gracilis, di origine mediterranea, che può sopportare brevi periodi di freddo non troppo intenso, ma temono le gelate.
In questo caso meglio ripararle all'abbassamento eccessivo delle temperature.

domenica 18 novembre 2012

Cento volte grazie!

Ciao a tutti!
Scrivo poche righe come ringraziamento ai lettori del blog, in particolare a chi mi segue fin dall'inizio e con il tempo si è affezionato ai miei post colorati e appassionati, ma anche agli iscritti degli ultimissimi giorni, che sono stati decisivi per arrivare all'insperato obbiettivo.

L'occasione è arrivata proprio ieri, quando si è iscritto il centesimo
followers!

Ben 100 persone fino a oggi si sono uniti al blog inserendo la propria faccina (o avatar o immagine rappresentativa), o anche solo il nome.
Come potete vedere (e vedervi) qui sotto, ci sono tutti gli amici che hanno dichiarato pubblicamente la loro stima nei confronti del progetto che racchiude le mie passioni: Il mondo in un giardino.

Che soddisfazione!

Spero di non sembrare presuntuosa se dico che mi pare un ottimo risultato, considerando i nemmeno dieci mesi trascorsi dall'inizio di questa avventura virtuale!

Di sicuro non ci avrei creduto se me lo avessero detto nelle prime settimane sperimentali.... quando ho iniziato a scrivere solo perché avevo tante foto di uccellini affamati da pubblicare.
Un'amica mi ha suggerito l'idea e io mi sono lasciata subito trasportare in questo bellissimo mondo di hobby, passioni e condivisioni.
Allora non conoscevo nessun'altra blogger, ora invece ho tante amiche/amici che come me, hanno scelto questo speciale modo di comunicare!

Ringrazio davvero di cuore, una a una, ogni persona che mi ha letto, commentato, retwittato, condiviso su facebook, o parlato del mio blog a qualcun altro, oppure semplicemente ha trovato il blog per caso nelle ricerche del web trovando utili o interessanti le informazioni dei miei post.

Vi abbraccio forte forte e faccio una dovuta raccomandazione: continuate a seguirmi!!!
Farò tutto il possibile per non deludervi!

venerdì 16 novembre 2012

Il deserto fiorito

Mentre qui è autunno inoltrato dall'altra parte del mondo è piena primavera!

In Africa c'è una regione desertica che si estende lungo la costa occidentale dell'oceano Atlantico, fra Sudafrica e Namibia, a 500 km da Città del Capo, chiamata Namaqualand, che ogni anno da fine agosto a ottobre, prende vita e si trasforma in un tappeto incredibile di fioriture spontanee.
È il miracolo della primavera australe.

Pare che quest'anno grazie ad una stagione di piogge molto intense, il miracolo della fioritura in questa zona solitamente arida, sia stato più straordinario che mai. 
Chi ha potuto assistere a questo evento naturale afferma che non si vedevano fiori dai colori così intensi da circa dieci anni.
Diverse testate giornalistiche hanno pubblicato online le bellissime foto che anch'io ho preso gentilmente in prestito dal sito del National  Geographic per questo post.

 

La regione è ricca soprattutto di flora bulbifera, che conta circa 3500 specie differenti, di cui oltre 1000 che si trovano solo lì, ma anche di succulente e annuali. 
Molti dei fiori tipici del deserto si chiudono completamente quando arriva il buio e si riaprono quando il sole è alto, si possono quindi ammirare in tutto il loro splendore solo nelle ore centrali della giornata.
Il Namaqualand National Park è visitabile e in particolare durante la primavera australe è una meta popolare per il turismo locale, e internazionale, di appassionati, botanici e fotografi. 
Per apprezzare al meglio le fioriture esistono percorsi circolari con punti panoramici e diversi sentieri naturalistici.
Deve essere un'esperienza unica!

mercoledì 14 novembre 2012

Un'avventura lunga una vita

Se non ne avete ancora sentito parlare, quella che vi sto suggerendo è un'iniziativa che non vi dovete perdere!


One Life, l'annunciato documentario naturalistico, concepito appositamente per il grande schermo, è in arrivo in anteprima nelle sale italiane il 19 e 21 novembre!

Il kolossal prodotto dalla BBC Earth Films e diretto da due veterani del settore, Michael Gunton e Martha Holmes è un racconto sulla vita degli animali della durata di ottantacinque minuti, ottenuto dopo ben diecimila ore di riprese, durate ben quattro anni e avvenute in ventitré location diverse.

Protagoniste della pellicola sono venti diverse specie di animali, ripresi nella quotidiana lotta per la sopravvivenza, alla ricerca del cibo o di luoghi dove vivere e far crescere la prole, mentre conquistano l’anima gemella o proteggono i figli dai predatori.


Per rappresentare al meglio questo impressionante affresco sulla vita animale, la BBC Earth ha introdotto innovazioni tecnologiche e tecniche cinematografiche inedite, effettuando riprese con macchine HD Macro e sequenze fotografate in super high speed o rallentate fino a 80 volte, in modo da mostrare dettagli impossibili da vedere a occhio nudo.


 
Il commento sonoro è composto da George Fenton, la voce narrativa originale è di Daniel Craig, mentre per la versione italiana è di Mario Biondi.

L’iniziativa nasce con lo scopo di salvare dalla deforestazione il Bacino del Congo, straordinaria culla di biodiversità e secondo polmone verde mondiale dopo l’Amazzonia che sta rischiando di scomparire!
 
Oltre alla deforestazione che avviene al ritmo di 700.00 ettari l’anno e lo sfruttamento del territorio con attività minerarie, anche la caccia indiscriminata e il bracconaggio per il commercio illegale dell’avorio, stanno decimando specie preziosissime come i gorilla e gli elefanti africani.



Quello che possiamo fare noi, per dare il nostro minimo ma utile contributo, è andare al cinema a vedere le stupende sequenze degli animali nell'epica avventura della vita oppure acquistare il DVD già in commercio!

Potrebber essere anche un'ottima idea regalo natalizia!

domenica 11 novembre 2012

Piccole gioie rosa ciclamino

Sono davvero poche le fioriture che si possono ammirare all'esterno in inverno, ma ce n'è una dalla bellezza indiscutibile, conosciuto da tutti e amato da chiunque.
Un evergreen che non stanca mai e che non passa mai di moda!

Come si sarà già capito sto parlando del ciclamino!
 

Si tratta di un'erbacea perenne che si sviluppa da grandi tuberi tondeggianti di colore rosso-violacei, e che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante iniziano il riposo vegetativo invernale.
Il ciclamino è originario dell'Asia Minore ma si è diffuso in tutto il mondo sia come pianta da appartamento che da giardino, e appartiene alla famiglia delle Primulaceae.
Si trovano facilmente in vendita presso tutti i vivai, i fioristi e spesso in questo periodo, anche nei supermercati.


Nell'antichità il ciclamino era utilizzato per le sue virtù terapeutiche purgative, più che per la sua bellezza ornamentale; nel XVI secolo fu coltivato nei giardini botanici di Elisabetta I d'Inghilterra e da lì si diffuse in tutta Europa.
In Giappone è considerato il fiore sacro dell'amore.

La tendenza florovivaistica degli ultimi anni si è rivolta verso la produzione di piante di piccole dimensioni; io ne ho acquistato proprio un esemplare "mignon" lo scorso settembre, del classico colore rosa
ciclamino.
L'ho posizionato nel vaso da ringhiera del portico, in abbinamento all'ederina variegata e alla lithodora diffusa, sostituendo la petunia, giunta ormai alla fine del suo ciclo vegetativo.
Se non ricordate com'era la composizione primaverile cliccate su: Ancora idee per composizioni in vaso

venerdì 9 novembre 2012

Hungry squirrels!

 

Di ritorno da una vacanza con meta principale il Grand Canyon, una coppia di amici ci ha mostrato le foto di quei fantastici luoghi, in cui compaiono molti scoiattoli, incontrati durante le escursioni in questi grandi parchi protetti. 
Gli scoiattoli mi hanno sempre ispirato tanta simpatia, ma in realtà non essendo un animale molto presente in Pianura Padana, non l'ho visto spesso, se non durante qualche vacanza all'estero.
Com'è nella mia natura, incuriosita in merito, ho fatto le solite ricerche per poter condividere qualche sintetica nozione su questo piccolo e dolcissimo mammifero, schivo e difficile da osservare per chi abita in città.

 

Lo scoiattolo nordamericano, chiamato chipmunk, dal caratteristico pelo striato, vive nelle foreste decidue e nelle aree ai confini dei boschi.
Si tratta di un roditore agile e veloce, eccellente arrampicatore che si muove con disinvoltura sia tra gli alberi che sul terreno, ma non si allontana mai più di cinquanta metri dalla propria tana, per raggiungerla rapidamente in caso di pericolo.
Nella tana, costituita da gallerie sotterranee, lo scoiattolo protegge i cuccioli e si ripara nei momenti più freddi o più caldi dell'anno, e durante il sonno, ma nello stesso tempo la tana è usata come dispensa, dove questo animaletto molto attivo durante il giorno, immagazzina tutto il cibo che trova prima dell'inverno. 
Pur non essendo un animale aggressivo, difende a tutti i costi la propria tana dagli intrusi.
Tra l'autunno e la primavera cade in una sorta di letargo invernale in cui alterna momenti di sonno e di veglia.

Lo scoiattolo è un animale onnivoro ma la sua dieta è costituita soprattutto da frutta, fresca e secca, carote, pomodori ed insalate, foglie e fiori di tarassaco, semi, ed in mancanza di altro, qualche larva di insetto.
Troppo carino con le zampette che tengono il semino!


Se volete vedere altre bellissime immagini di scoiattoli affamati che diventano equilibristi pur di procurarsi il cibo cliccate su: Hungry squirrels 2!

E non finisce qui...

martedì 6 novembre 2012

Omaggio ai colori autunnali del mio giardino




Prima del week end piovoso ho immortalato le piante del mio giardino fotografandole nel momento di maggior intensità, e meno male perché la pioggia le ha spogliate quasi del tutto e oggi per alcune di esse sarebbe troppo tardi.
Chi segue il blog dovrebbe già conoscere la maggior parte delle piante nelle foto, ma per i più curiosi o (meglio ancora) i più interessati, ne elenco i nomi e linko i post di quelle già trattate, nel caso servissero informazioni più dettagliate per la coltivazione.

I primi due scatti sono della stupenda siepe di Berberis thunbergii, tripudio di foglioline coloratissime dai toni rosso-rosati che nascondono piccole bacche rosse commestibili in contrasto.
Subito dopo, ma non per bellezza, è la mia amata Rosa Liv Tyler , qui bagnata dalla rugiada, che continua a produrre fiori sui lunghi steli, solitamente fino a dicembre, regalando, a chi ci passa vicino, magie di colore e profumo insieme.
La successiva esplosione di foglie rosso-giallo-arancio appartengono all'arbusto di Lagerstroemia indica rosea , che dopo la straordinaria e prolungata fioritura rosa a nuvoletta di fine estate, a fine ottobre si trasforma in una torcia fiammante!
La adoro! 

domenica 4 novembre 2012

Un gatto a impatto zero




Norman, il gattone allungato sul pavimento nella foto, è il protagonista della campagna pubblicitaria di Loblaws, grande catena di supermercati canadesi, impegnata nell'approvvigionamento di pesce sostenibile al 100%, che entro la fine del 2013 verrà utilizzato anche nella preparazione di cibo per gatti, così da favorire la ripopolazione delle zone marine locali.

Norman infatti mangia solo pesce di origine sostenibile!


Anche il WWF sostiene la campagna e il simpatico gattone ambientalista grazie al video che gira sul web, è diventato un vero e proprio eco-warrior.
Norman gironzola per casa mettendo in atto alcuni semplici comportamenti quotidiani che fanno la differenza per vivere in modo più attento, ad esempio usa il sole per scaldarsi, gioca con bottiglie di plastica riciclabili e rotoli di carta usati, si nasconde in borse di tessuto riutilizzabili o nei contenitori per la raccolta differenziata, beve l’acqua del water e con noncalanche rompe una lampada per risparmiare sull'energia elettrica..… ma non solo!
Avendo preso molto seriamente la missione, Norman passaparola agli amici felini, diventando un importante esempio per gli umani!


Prendiamo spunto!

 

A tutti gli amanti dei gatti, e so che siete tanti, consiglio vivamente di guardare il post: Golden kitty award  dove troverete un video esilerante e geniale di un gattone francese molto speciale, che ha vinto un premio internazionale! ... e lo merita tutto!

giovedì 1 novembre 2012

Serre, TNT e altri rimedi per proteggere le piante dal freddo

 

Ogni anno in questi giorni mi dedico a porre al riparo le piante in vaso o a proteggere quelle in vasi grandi che non si possono spostare, per ritrovarle in buona salute in primavera.

Le piante sono esseri viventi e come tali, hanno bisogno di cure, soprattutto in inverno.
Il brusco abbassamento delle temperature può danneggiare gravemente quelle più sensibili  al freddo.
Le piante più soggette a questo disagio sono quelle tipiche delle aree mediterranee come gli agrumi, bouganville, oleandri, olivi, tutte le succulente e le cactacee, quindi sono sicuramente le prime a dover essere ricoverate o protette, ma in generale, a meno che non abbiate la fortuna di vivere al mare, vicino ad un lago o al sud, tutte quelle in vaso hanno bisogno di protezione.


Già da qualche giorno ho spostato le mie succulente in vaso vicino al muro d'ingresso di casa, dove sono più protette dai primi freddi notturni, ma oggi approfittando dei giorni festivi e facendomi aiutare da Francesco, le ho ricoverate nel seminterrato, dove c'è una stanza molto luminosa e a temperatura costante non superiore ai 15 gradi, che si trasforma per i prossimi mesi in una specie di "giardino d'inverno", dove rimangono solitamente fino a marzo.

Purtroppo non è quello che vedete nella foto iniziale (magari!!!) che invece è la serra del Castello di Pralormo, nel torinese, il cui parco secolare ogni anno ospita una grande esposizione di tulipani, già ampliamente raccontata nel post: Un parco di tulipani.

Questa enorme serra ricavata su un muro laterale del castello, pur essendo un po' defilata rispetto al percorso designato della visita, non è certo sfuggita alla mia curiosità, e meno male, perché è una meraviglia! 



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